La scelta dell’hosting è una decisione molto importante quando si lavora a un progetto web, eppure molto spesso sottovalutata. E’ facile che ci si concentri sui contenuti, la struttura, il codice, il template piuttosto che sul provider dei servizi. Eppure è un errore. Un buon hosting è garanzia di prestazioni e le prestazioni sono fondamentali. Un sito lento è un sito che non converte e non si posiziona in modo ottimale sui motori di ricerca (a tal proposito, leggi la mia guida “Primi su Google” per migliorare il ranking del tuo sito!)
Capita che la fretta faccia acquistare il primo hosting a portata di mano, tanto più che la scelta è resa complicata dall’elevatissimo numero di fornitori e di offerte. L’errore, però, è rimediabile attraverso un’operazione di migrazione, il trasferimento del proprio sito/dominio da un hosting all’altro.
Ma quali sono i fattori da considerare nel cambio di hosting? Perché abbandonare l’hosting attuale e quali sono gli elementi da tenere sott’occhio per effettuare una scelta corretta? Te ne parlo in questo articolo!
(Ps: se vuoi sapere cos’è un hosting, dai un’occhiata a questa guida!)
Quando cambiare il proprio hosting
I motivi per cui si decide di trasferire il proprio sito (sia esso un blog, un e-commerce, un sito vetrina o qualsiasi altra tipologia) da un hosting all’altro possono essere diversi:
- · sito lento con scarse prestazioni
- · assistenza lenta e poco competente
- · offerta molto limitata e con scarse possibilità di upgrade
- · poca sicurezza
Vediamoli insieme!
Sito lento con scarse prestazioni
E’ il primo punto, su questo non c’è dubbio. L’hosting che scegli per il tuo sito web deve assicurarti buone prestazioni. La velocità è un fattore fondamentale. Tanto per cominciare, perché in epoca di connessioni iperveloci avere un sito che carica lentamente è un anacronismo. C’è poi il piacere di navigazione: se pensi alla tua esperienza di utente, ammetterai che è davvero molto frustrante attendere decine e decine di secondi il caricamento della pagina che cerchi di visualizzare!
Infine, il posizionamento. La velocità è un fattore molto importante nella definizione del ranking del tuo sito. Google premia i siti più rapidi, dunque se il tuo hosting non fornisce prestazioni adeguate faresti meglio a cambiarlo con uno più veloce!
Assistenza lenta o poco competente
Tra i motivi più comuni che portano al cambio di hosting c’è sicuramente la lentezza o inadeguatezza del servizio di assistenza tecnica. Per quanto un sito possa essere ben fatto, è facile immaginare che possa aver bisogno, in qualche occasione, di un intervento tecnico, per esempio a seguito di un problema sul server o di un malfunzionamento della casella di posta.
Cosa si fa in questi casi? Si apre un ticket di assistenza sul proprio hosting. Alcuni provider sono piuttosto rapidi nell’evadere le richieste, grazie a personale competente e disponibile. Altri provider, invece, intervengono molto lentamente, per di più con risposte superficiali, inutili, che tendono a scaricare sull’utente la responsabilità.
E’ evidente che non puoi permetterti un hosting del genere. Immagina di aver bisogno di un intervento urgente (il tuo sito è offline) e che il tuo provider ti risponda dopo 48 ore, facendoti perdere contatti e clienti!
Solitamente sono gli hosting low cost quelli che offrono i servizi di assistenza peggiori. Per carità, risparmiare è importante, ma anche avere a disposizione un servizio professionale!
Offerta molto limitata e con scarse possibilità di upgrade
Nella vita nulla è per sempre, figurarsi un hosting! Capita, all’inizio, di scegliere pacchetti hosting di base in previsione di scarsi accessi. Tuttavia, occorre prevedere anche la possibilità di una crescita del proprio business e dunque del sito web. Quindi è sempre opportuno individuare un provider in grado di assicurare un’offerta diversificata, che ti consenta al momento opportuno di fare un upgrade. Se scegli una società che offre pochi piani e molto limitati, non avrai scelta: quando avrai bisogno di maggiori risorse, dovrai necessariamente migrare.
Poca sicurezza
Un sito oltre ad essere veloce dev’essere anche sicuro. Gli hosting a buon mercato possono nascondere server obsoleti, sottoposti a scarsa manutenzione. Ovviamente questo genera un problema di sicurezza ed espone il tuo sito internet, i suoi contenuti, i dagli degli utenti ecc. a rischi gravi.
Quindi, soprattutto se il tuo è un progetto di business (per es. un e-commerce) ti consiglio di valutare con molta attenzione questi parametri che definiscono la sicurezza di un web hosting:
- · RAID (un sistema di sicurezza che consente di conservare tutti i file di un sito al sicuro anche nel caso di un crash del server)
- · collocazione dei data center
- · tempo di uptime (il tempo che il vostro sito risulta accessibile ai visitatori senza problemi)
- · HTTPS
- · backup
Valuta il tuo pacchetto hosting sulla base di questi parametri. Qualora fossero insufficienti, cambia!
Come scegliere il nuovo hosting
Abbiamo visto quali possono essere i motivi per cui vale la pena cambiare hosting. Come ti dicevo all’inizio, la scelta del nuovo provider non è semplicissima. Ci sono moltissime società che offrono questo tipo di servizi e i pacchetti, più o meno convenienti, non si contano. E’ opportuno, tuttavia, scegliere sempre il meglio. Per questo, ti consiglio di leggere questa guida con una panoramica dei servizi più affidabili. La selezione va effettuata tenendo conto del tipo di progetto che hai sviluppato, degli accessi che realizzi, delle possibilità di sviluppo future. Se hai letto con attenzione la parte precedente dell’articolo saprai grossomodo come NON deve essere il tuo hosting. Io, personalmente, ti consiglio di dare un’occhiata in modo particolare a questi 5 parametri:
Uptime
L’uptime è un parametro percentuale, calcolato in genere su base annua e mensile. È il tempo che il tuo server hosting è in grado di garantirti online: il tempo, cioè, in cui il tuo sito sarà visibile e raggiungibile a tutti coloro che tentano di accedere. Più è alta la percentuale, più l’hosting è rimasto attivo e operativo. Vengono considerati accettabili valori che partono dal 99,5% . La maggior parte degli hosting promette il 99,98% di tempo di uptime.
Tempo di caricamento
Anche Google ha messo in risalto il tema della velocità di caricamento di un sito: una pagina che si carica entro i 3 secondi ha una frequenza di abbandono solo del 32%. Per le pagine che si caricano oltre i 5 secondi, invece, il tasso di abbandono sale al 90%.
Come puoi misurare la velocità di caricamento del tuo sito? Ti consiglio due tool importantissimi: Google Page Speed (che individua i fattori che incidono sulla velocità del sito) e Pingdom Tool (che misura la velocità di caricamento reale).
Funzioni incluse
I prezzi dei pacchetti tendono a variare in base al numero di funzioni che vengono fornite. Le cose che tendono ad aumentare il prezzo (e le prestazioni) sono RAM, CPU, SSD vs HDD, CDN, ambiente di staging, gestione WordPress e altro ancora. Chiaramente, dovrai valutare tu quali sono le funzioni più utili al tuo progetto.
Ad ogni modo, non lasciarti impressionare dai prezzi di alcuni pacchetti “all inclusive”. Molti hosting creano piani veramente basilari offrendo poi funzioni più avanzate a pagamento. Di conseguenza, per il piano base spenderesti poco, ma poi dovresti integrarlo con funzioni avanzate, magari spendendo ben più del previsto.
Costo pacchetto
Il prezzo è, ovviamente, un parametro fondamentale nella scelta del nuovo piano hosting. Per tutte le considerazioni fatte finora, il consiglio è quello di evitare gli hosting “low cost”: spesso offrono soluzioni di bassa qualità.
Assistenza clienti
Rapidità e competenza sono le qualità richieste a un buon servizio di assistenza tecnica. Che si svolga via email, ticket, chat o telefono, l’assistenza tecnica è un parametro fondamentale da valutare nell’acquisto di un hosting, indipendentemente dal tuo livello di competenza. Anche il cliente esperto infatti, soprattutto nelle prime fasi, può avere la necessità di chiarire alcuni aspetti del servizio o semplicemente chiedere conferma circa una particolare funzionalità del pannello di controllo e così via. Perciò, non sottovalutare questo parametro!
Quali hosting ti consiglio?
Sulla base di quanto detto finora, mi sento di consigliarti tre hosting diversi, tutti ugualmente ottimi.
- Siteground: è uno dei nomi più blasonati. Velocissimo e con un servizio di assistenza tecnica che interviene rapidamente (e con competenza), anche on-site. Gli ho dedicato un’articolo dal titolo – eloquente – di “Il miglior hosting per WordPress? Siteground!”. L’unico neo è il costo e una quantità di risorse non sempre adatta a progetti di grandi dimensioni. Se vuoi risparmiare qualcosa…
- Netsons: è un hosting italiano, molto affidabile e veloce. Il servizio di assistenza tecnica è leggermente inferiore a quello di Siteground, ma certamente di gran lunga preferibile a quello di Aruba!
- VHosting: è un altro dei miei hosting preferiti. Ne ho scritto qui la recensione, spiegandoti tutti quello che devi sapere!
La procedura di trasferimento di un sito
La procedura di trasferimento di un sito da un hosting all’altro comporta qualche criticità. Occorre fare una copia completa di tutti i file del sito, del database, ottenere l’Auth code per il trasferimento del dominio, attendere almeno 24 ore per il completamento del trasferimento, ricaricare i file e il database nella nuova destinazione ecc.
La procedura diventa più complessa se al trasferimento del sito si accompagna anche un cambio di dominio. In tal caso, vanno aggiornati i link contenuti nel sito e nel database, vanno effettuati gli opportuni redirect ecc…
Non sto qui a spiegarti tutto nel dettaglio, ma fidati se ti dico che è meglio, per questo genere di operazioni, affidarti a un professionista esperto. Se hai bisogno di una mano, contattami per un preventivo!
Bene, siamo ai saluti. Se hai apprezzato questa guida, come sempre ti invito a lasciare un commento.
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