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5 cose da NON fare se vuoi migliorare la visibilità del tuo sito

L'illustrazione con lo schermo di un PC, un grafico con trend in ascesa e la scritta SEO, chiaro riferimento agli errori che non si devono commettere per migliorare il posizionamento di un sito

Nel nostro lavoro di consulenza SEO ci imbattiamo in tantissimi progetti. In molti di questi, i problemi di posizionamento rientrano in una casistica ben precisa, quella di chi crede che sia possibile migliorare il ranking di un sito web attraverso scorciatoie o pensando più a Google che agli utenti. Basta leggere la nostra guida SEO per rendersi conto che non è così semplice…

In questo articolo, anziché concentrarsi su quello che occorre fare per arrivare nelle prime posizioni di Google, abbiamo deciso di adoperare l’approccio opposto, indicando ciò che NON occorre fare

Sei pronto? Buona lettura!

Non curare la qualità dei contenuti

Anzitutto, cosa si intende per contenuti di qualità? I contenuti di qualità sono quelli che rispondono alle necessità e alle domande degli utenti fornendo informazioni precise, complete e utili

Ogni articolo, più in generale qualsiasi contenuto di un sito web, dovrebbe essere progettato pensando prima di tutto all’utente, e non solo ai motori di ricerca. Un buon contenuto deve essere comprensibile, ben strutturato e ricco di argomentazioni. Il che non significa prolisso o lungo per il gusto di esserlo (perché “così vuole Google”). Significa esaurire l’argomento, sviscerarlo in tutti i suoi snodi principali, con una forma corretta e piacevole.

Solo dopo aver soddisfatto queste esigenze “umane”, si dovrebbe passare agli aspetti più tecnici della scrittura SEO.

Negli ultimi tempi è diventato assai importante il paradigma EEAT (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness ed Experience). Questo framework, proposto da Google, valuta l’esperienza, l’autorevolezza, la competenza e l’affidabilità dell’autore e del contenuto

Adempiere a questi criteri non solo migliora il posizionamento nei risultati di ricerca ma rafforza anche la fiducia dei visitatori nel tuo sito. La nostra guida sull’EEAT per la SEO offre una serie di importanti indicazioni per integrare questi aspetti nei propri contenuti.

Keyword stuffing

Bei tempi quelli in cui bastava scrivere <meta name=”keywords” content=”Keyword1, Keyword2, Keyword3″> per fare SEO. Si infarciva l’html di parole chiave, quelle per cui ci si voleva posizionare e il gioco era (più o meno) fatto. Il keyword stuffing era una pratica piuttosto comune, oggi è decisamente in disuso, per non dire deleteria

Ripetere un numero eccessivo di volte la o le keyword per cui si vuole acquisire visibilità nel tentativo di manipolare il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca è un errore gravissimo.

Google, Bing e i motori di ricerca di ultima generazione utilizzano algoritmi sofisticati che declassano le pagine che adottano questa tecnica. Invece di migliorare la visibilità, il keyword stuffing può ridurre la leggibilità dei tuoi contenuti, compromettere l’esperienza dell’utente e, infine, danneggiare il posizionamento del sito.

Per questo è fondamentale concentrarsi su una scrittura naturale e su un utilizzo coerente e non forzato delle parole chiave. Queste dovrebbero essere integrate nel testo in modo da migliorare la comprensione e arricchire il contesto senza sovraccaricare il lettore. 

Ricorda: la qualità del contenuto e la soddisfazione dell’utente sono molto più importanti per i motori di ricerca moderni rispetto all’occorrenza delle keyword. Contare quante volte si ripete una certa parola chiave rischia di portarti fuori strada.

Comprare link

Un errore persino più grave del keyword stuffing, le cui conseguenze possono essere disastrose, è comprare link. Soprattutto: comprarli in blocco e di scarsa qualità.

Fare link building pagando è una pratica che può sembrare attraente per chi cerca di migliorare rapidamente il proprio posizionamento nei motori di ricerca. Sappiamo che la quantità e la qualità di link che rimandano al proprio sito incide sul ranking.

Tuttavia, comprare link è contro le linee guida dei principali motori di ricerca come Google, che considera tale pratica come una forma di manipolazione delle SERP. Soprattutto se fatta in modo incontrollato, acquistando link a pacchetti o di scarsa qualità, questa pratica può portare ad azioni manuali, vere e proprie penalizzazioni piuttosto lunghe e complesse da risolvere. 

Una strategia SEO efficace dovrebbe comportare la costruzione organica di un profilo di backlink credibile, naturale. I link dovrebbero essere ottenuti grazie alla creazione di contenuti di alta qualità che gli utenti desiderano naturalmente condividere e linkare. 

Investire in contenuti validi e rapporti autentici con altri siti di settore è molto più vantaggioso a lungo termine. Questo non solo aiuta a evitare penalizzazioni da parte dei motori di ricerca, ma incrementa anche la credibilità e l’autorità del tuo sito nel tempo. 

Trascurare la technical SEO

La SEO tecnica è un aspetto fondamentale da non trascurare. Comprende tutti quegli interventi on-site che influenzano la visibilità di un sito web nei motori di ricerca. Ad esempio – grande classico – la velocità di caricamento delle pagine, l’architettura complessiva del sito, la navigazione in HTTPS, l’ottimizzazione per mobile (responsive design), la gestione dei redirect, dei link rotti e degli errori 404 e via di seguito.

Trascurare questi aspetti può impedire ai motori di comprendere e dunque di indicizzare correttamente i tuoi contenuti. Non solo.

Un sito ottimizzato sul versante tecnico migliora anche l’esperienza utente. Ad esempio, un tempo di caricamento rapido riduce il tasso di abbandono, mentre una buona struttura del sito aiuta gli utenti a navigare con facilità e a trovare ciò che cercano senza frustrazioni.

Implementare una strategia di SEO tecnica efficace richiede una revisione periodica del sito per assicurarsi che sia sempre aggiornato con le ultime best practices. Investire tempo e risorse in questo aspetto della SEO può fare la differenza.

Usare i giusti strumenti

Fare SEO senza gli strumenti giusti è come navigare senza bussola. Tool come Semrush, Google Analytics, Google Search Console, Ahrefs e Screaming Frog offrono approfondimenti essenziali che possono guidare e migliorare la tua strategia SEO. 

Semrush, ad esempio, è eccellente per la ricerca competitiva e l’analisi delle parole chiave, mentre Google Analytics e Search Console forniscono dati vitali sul comportamento degli utenti e sulle performance del sito.

Ahrefs è un potente strumento per l’analisi dei backlink e per scoprire nuove opportunità di link building. Screaming Frog è indispensabile per esaminare in dettaglio gli aspetti tecnici di un sito, come la struttura delle URL, i meta tag e la risposta del server.

Quelli qui elencati sono solo alcuni degli strumenti per fare SEO. Investire in questi tool e imparare a usarli è essenziale per sviluppare qualsiasi strategia di marketing per i motori di ricerca.


Bene, siamo ai saluti. Speriamo di averti offerto spunti interessanti per migliorare la tua strategia sui motori di ricerca. Hai bisogno di una consulenza professionale? Contattaci!

AUTORE
Foto di Marco Loprete

Marco Loprete

Sono un web designer / developer specializzato in WordPress e un esperto consulente SEO. Laureato in Scienze della comunicazione all'Università di Macerata con il massimo dei voti, da oltre dieci anni lavoro al fianco di enti, aziende e professionisti per ottimizzare la loro presenza online. Il mio obiettivo è trasformare il sapere digitale in strategie efficienti che portino a risultati concreti.

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